giovedì 26 maggio 2011

La cuoca mangiona chiude e cambia casa

Eh sì...
Non c'è un motivo preciso.
Avevo voglia di riprendere in mano il blog, ma mi pareva un po' di cattivo auspicio riprendere una "nave" abbandonata da quasi due anni e, in più, non ero più convinta del nome.
Nonostante le apparenze, non sono poi così mangiona. Sì, apprezzo la buona cucina e (sigh) non avrò mai il fisico da modella, most probably... però ultimamente mi è capitato spesso di riflettere su cosa comunica il cibo a livelli più profondi, sui legami con la terra, le tradizioni, gli amici.
Perciò, stay tuned sulla prossima avventura Food for the soul.

martedì 21 aprile 2009

Quiche Lorraine

Cari single pigri, miei teneri amici dipendenti dai Quattro Salti in Padella, incapaci cronici e svogliati culinari - ecco una ricetta facilissima che vi farà fare sempre bella figura, e potrete dire di averla fatta voi!
La quiche lorraine si prepara facilmente, è ben trasportabile e si conserva senza problemi un paio di giorni.
E' l'ideale per un pic nic o un pranzo in piedi.

Ingredienti:
  • un rotolo di pasta brisée o sfoglia pronta (ché siamo pigri)
  • 200 ml di panna da cucina
  • 3 uova
  • 100 g di pancetta affumicata
  • 100 g di un formaggio a piacere - nella quiche di questa foto ho usato della scamorza
  • sale e pepe a piacere
Aprite la pasta brisée direttamente sul tegame e punzecchiatela impietosamente con la forchetta.
Tagliate a dadini formaggio e pancetta e cospargetene il fondo della pasta sfoglia.
In una scodella, mescolate panna e uova con un pizzico di sale e uno di pepe, poi versateli sopra ai bei dadini.
Ripiegate bene i bordi della pasta sull'impasto e infornate a 200-220° per circa mezz'ora.
La torta pronta ha l'aspetto in foto.



Varianti: al posto dei dadini di formaggio, potete usare dell'emmenthal grattuggiato grossolanamente, da mescolare direttamente all'uovo e alla panna.
Al posto della pancetta, potete usare delle verdure - ma non venite a chiamarla quiche lorraine davanti a me!

domenica 5 ottobre 2008

I peperoni ripieni


,,, come li fa la mia mamma... sono in una fase di recupero dei piatti di famiglia ;-)
Li preparo abbastanza di rado, perché la sua versione prevede la frittura dei peperoni che dovranno contenere il riso. Vero, si possono fare anche cuocendo i "gusci" in forno ma ovviamente il sapore non è lo stesso.
Anche questo era uno dei piatti più gettonati quando eravamo bambini.
La preparazione è semplicissima, anche se un po' lunga. Possono benissimo fungere da piatto unico, accompagnati da un po' di insalata.

Si tagliano a metà alcuni peperoni da usare come guscio, in base alle dimensioni della teglia. Questi mezzi peperoni si friggono, si salano leggermente e si mettono da parte. Con altri peperoni si prepara una dadolata che viene cotta come una peperonata (soffriggere la cipolla in olio, aggiungere i peperoni e quasi a fine cottura due o tre cucchiai di pomodoro a cubetti, capperi e basilico). Con questa salsa si condisce del riso fatto cuocere al dente, si aggiunge del parmigiano e del formaggio a pezzetti (provola normale o affumicata, ad esempio). Si dispongono i peperoni nella teglia e si inforna dopo aver aggiunto un cucchiaio di salsa di pomodoro su ciascun peperone e una spolverata di parmigiano.

Ecco il risultato.


Le dosi non sono indicate, volutamente. Dovrete calcolare ca 40 g di riso per ogni guscio, però io ne faccio sempre di più e con il ripieno che avanza ci faccio degli sformatini da consumare in seguito, portare a un pic-nic, ecc.

venerdì 26 settembre 2008

Two of a kind



di qua: crostino (caldo) con mozzarella, salmone e bacche rosa
di là: insalata (fredda) con salmone, patate lesse, straccetti di burrata, erba cipollina
nel bicchiere: avrei voluto una di quelle meravigliose birre artigianali, magari un po' affumicate, che hanno per esempio da Sforno [io lo volevo linkare a sforno... non riesco più a trovare l'URL originale, mi si apre qualunque cosa!!!]... ma mi son dovuta accontentare. Tacerò i dettagli per rispetto nei confronti dei miei amici quelli "bravi sul vino" ... era un bianco secco un po' profumato proveniente dall'Italia centrale.

E mo' che? Tranquilli... non volevo inventare qualcosa di nuovo.

ERA SOLO PER AVERE UN PIATTO IN MENO DA LAVARE!!!

Sarà successa la stessa cosa a quel poveretto che ha inventato la ruota... "Ho 'sto coso quadrato"... E mo'? ...

...
...
...


Ma io ho ci ho solo fatto quattro smussature agli angoli... E poi, già che c'ero... ho proseguito...

ma no...

non è niente, non ho fatto nulla, guardi... questione di un attimo, ci poteva pensare chiunque!!!

noooo

non mi interessa farmi intervistare da Bonolis

noooooooooooo pietàààààààààààà

...

(comunque ammazza quant'è anniottanta il crostino al salmone!!)

Cose gratinate


Ho una mamma che è sempre stata grande appassionata di formaggi e latticini in genere (da qualcuno dovevo pur prendere!). Probabilmente questo è uno dei motivi per cui in casa nostra si facevano spesso cose gratinate in bianco con la besciamella: paste al forno, finocchi, cavolfiori. Si tratta di una tecnica lontanissima dalle ruvide gratinature meridionali, ottenute con ingredienti semplici e profumati: pangrattato, aglio, prezzemolo, capperi, olio d'oliva, ecc.

Di sicuro è anche molto meno salutare, ma ogni tanto si può fare. Può essere anche un modo goloso per far mangiare la verdura ai bambini, per lo meno ricordo che da piccoli io e i miei fratelli apprezzavamo molto, oltre a contenderci tutte le volte le parti in cui c'era la besciamella un po' bruciacchiata, più saporita.

La besciamella è quella classica ma l'ho tenuta un po' liquida perché intendevo aggiungerci il formaggio anziché metterlo a strati in mezzo alle cimette di cavolfiore: per 300 g di latte, 30 g di burro e 25 scarsi di farina. L'ho aromatizzata con pepe bianco e noce moscata e ci ho aggiunto un po' di parmigiano grattugiato ed emmental a pezzetti.

Il risultato era forse un po' stucchevole, infatti nella v2.0 (senza foto) ho aggiunto una percentuale minima di wurstel a pezzettini (avevo quelli, altrimenti prosciutto cotto o dei funghetti trifolati, qualcosa che spezzi un po' il sapore "formaggioso").