domenica 23 dicembre 2007

I miei adorati ricci


... e finalmente... slurp!
Non c'è molto da dire. Una fetta di pane casareccio con sopra tutti i ricci che ci si riescono a sistemare.
La versione rozza prevede il prelievo di tutto il mangiabile dall'interno del riccio, direttamente con un tozzo di pane.

sabato 8 dicembre 2007

Come quelle vere!



Quando ho visto questo post di Stella di sale, m'è venuta l'acquolina in bocca, oltre che nel vedere il risultato in foto, anche al pensiero di poter fare in casa le patatine sottili-sottili, per di più croccanti per un sacco di tempo, anche da fredde! Davvero non credevo che potesse essere così facile e veloce!

Bisogna affettarle con la mandolina - ancora più rapido con il robot da cucina e l'apposito attrezzo che affetta sottilmente - poi si sbollentano velocissimamente in acqua e aceto (in proporzione 5:1), si asciugano per bene e si friggono. Et voilà, detto fatto!
Sono davvero buonissime!!

E giacché c'ero, ci ho messo accanto una bella cotoletta di vitella (not pictured), per la serie "ode al colesterolo"

Gli arancini di Zagara



e diciamolo... ho scopiazzato la ricetta degli arancini allo zafferano del ristorante Zagara.

A dire il vero, da Zagara mettono più mozzarella! ;-p La prossima volta rimedierò!

Io li ho fatti così: ho cotto il riso come per gli arancini (come il risotto), usando brodo vegetale e zafferano in pistilli. Alla fine fate la forma degli arancini,,, Mettete un bel cubotto di mozzarella, non fate come me che ho lesinato sulla mozzarella... E non per taccagneria ma solo perché ho una paura becca dell'olio bollente e temevo che la mozzarella fuoriuscisse e facesse schizzare l'olio!

Comunque, qui trovate tutti i dati per andare a mangiare quelli originali!

Injera spettacolare



Si vede anche dalla foto, quant'era fresca e morbida? Ottimo Zignì e anche il Mincet Abish del mio commensale. Insomma, merita!

Ristorante Asmara
via Cernaia, 36
tel. 06 4814409
Orario: 9-15; 19-00
Chiuso: lunedì

martedì 4 dicembre 2007

Pasta & verdurine



Semplice, semplice... avevo da utilizzare un po' di carote e zucchine a julienne che m'erano servite per fare gli spaghetti di soia con verdure. Sicché, ho fatto saltare le verdurine in poco olio con un po' di cipolla, 3 minuti in padella aggiungendo un pizzico di curry, cumino e curcuma. Ho scolato la pasta molto al dente e l'ho finita di cuocere insieme alle verdurine speziate e a un po' di latte per farla venire cremosa.

Buona, buona... la foto non rende perché praticamente il "lancio" nel piatto è stato dettato più dalla fame che dall'intenzione di scattare... poi aveva un bel colore e alla fine ho deciso di fotografarla ugualmente.

lunedì 3 dicembre 2007

La torta finlandese

E' tradizione (da ben un anno!) nelle cenette casalinghe della mia casetta delle bambole che, ai primi freddi, si inizino a preparare pies, ossia le torte ricoperte in stile Nonna Papera, sia dolci che salate.
Pare che la torta sia una ricetta di origine finlandese: non è provato scientificamente, ma a noi qui l'idea piace, quindi abbiate fede e affiancate la preparazione canticchiando Leva's Polka (torta gratis per un anno chi ripete tutta la canzoncina senza errori).

Ingredienti:
2 rotoli di pasta frolla pronta
400 g di composta o marmellata di mirtilli
100 g di panna da cucina
una scorzetta di limone
succo di limone q.b.
un cucchiaio raso di maizena
un uovo



Disponete il primo rotolo di pasta frolla su una teglia che avrete prima coperto con un foglio di carta da forno. Riempite con gli altri ingredienti, dopo che li avrete mescolati. Ricoprite col secondo rotolo di pasta frolla, ripiegando e chiudendo bene i bordi. Se vi avanza pasta potete fare delle decorazioni come nella foto. Dei tagli aiuteranno sicuramente a far uscire il vapore.
Spennellate la superficie della torta con l'uovo sbattuto e infornate a 180-200 ° C per venti minuti circa.



E questa è una cosina che ho fatto con la pasta avanzata e marmellate di mirtilli e fragola: le pittelle (prese un po' stortine):

martedì 27 novembre 2007

Minestrina non convenzionale



Che fare quando si ha un noiosissimo raffreddore nonché (forse) la febbre?
Ma una bella minestrina! E così son partita con la classica base di brodo, patata a cubetti e un pizzico di concentrato di pomodoro, finché a metà strada m'è venuta l'ispirazione-spezie e ho virato in direzione di una versione più saporita, anche perché con il palato così anestetizzato dal raffreddore non c'era verso di sentire i sapori troppo leggeri.

Ebbene, confesso che le mie nozioni di macrobiotica sono scarsissime, ma per quel poco che ricordo...

- garam masala perché scalda
- curcuma per le sue proprietà antinfiammatorie
- curry leaves perché... mi piacciono

Beh, era molto buona e... il mio naso ringrazia!

Da rifare di sicuro!

Lo Zozzone reloaded




Una vita fa, diciamo intorno a inizio/metà anni Novanta, avevo lo studio nei pressi di Largo Argentina e quando si aveva il tempo di far la coda e la voglia di mangiare una bella sleppa di pizza bianca senza tante menate (praticamente in mezzo alla strada) si andava dallo Zozzone in via del Governo Vecchio. Lo Zozzone non c'aveva scritto Zozzone sull'insegna, al massimo Alimentari o Vini e Oli (e chi se lo ricorda...) perché di questo si trattava, in effetti. Un alimentari o salumeria, un pizzicarolo insomma, col forno che produceva a tutto andare palate e palate di pizza bianca strepitosa, in fondo al cunicolo stretto e lungo del locale.
Sul lato c'era un bancone dietro al quale erano stipate decine di vaschette con salumi preaffettati, formaggi e schifezze sottolio, con le quali lui, il signor Zozzone appunto, riempiva generosamente la mille-duemila di pizza che gli chiedevi. E c'era davvero di che saziarsi.
Nella parete di fronte al bancone c'era una fontanella dalla quale sgorgava - aggratis - acqua del sindaco, di cui potevi servirti con un bicchiere di plastica che non veniva messo in conto.
Naturalmente, l'origine del soprannome è facile da intuire. All'epoca non ci si faceva tante menate sull'igiene e compagnia bella e lui, senza che nessuno se ne avesse minimamente a male, con le stesse "mano" te imbottiva la pizza, raccattava la duemila che cascava nella vaschetta del carciofino, poi si dava una pulita sulla parannanza e proseguiva. Insomma, la pizza era buonissima e - che io sappia - non c'è morto nessuno.

Ora il posto (suppongo in mano a eredi, non mi pare di aver visto traccia del simpatico nonnetto) si trova in uno slargo di Via del Teatro Pace, sempre nei pressi di piazza Navona. La pizza continua a essere buona, pur non raggiungendo i vertici di spettacolarità di quella di un tempo (sarà la nostalgia? ma io me la ricordo davvero sempre calda e con i pezzetti di sale grosso che se non stavi attento ti graffiavano il palato) e i prezzi... ahimé... adeguati all'euro.

Vale comunque sempre la pena di farci un salto, ma se siete anziani come me e vi ricordate lo Zozzone di un tempo forse vi prenderà una piccola fitta al cuore...

sabato 24 novembre 2007

Pasta mon amour


La pasta mi piace per la sua versatilità. Ci puoi fare qualsiasi tipo di piatto, dalla minestra povera al più ricco piatto unico, dai fastosi timballi in crosta della cucina delle feste ai piatti facilifacili come questo, che in 15 minuti è già in tavola.

Per gli spaghetti alla bottarga (dosi per 1 persona): 80 g di spaghetti, 3-4 cucchiaini di bottarga in polvere (la quantità varia in base ai propri gusti), mezzo spicchio d'aglio, un paio di cucchiai d'olio, prezzemolo tritato, pepe nero macinato al momento.

Fate scaldare l'olio con lo spicchio d'aglio in una padella; nel frattempo cuocete la pasta; quando l'aglio è dorato togliete la padella dal fuoco e mettete la bottarga (tenendone da parte un po' da spolverare sopra) e un paio di cucchiai dell'acqua di cottura della pasta, il prezzemolo e il pepe. Una volta che la pasta è al dente fatela saltare in padella aggiungendo acqua di cottura se necessario. Servire con una spolverata di bottarga e pepe macinato al momento.

Va da sé che la bottarga intera è più pregiata e più buona, per contro quella in polvere è più pratica e facile da conservare.

giovedì 15 novembre 2007

Revival anni '80



In realtà, tutto è nato da un mix tra pigrizia ed esigenza di utilizzare gli avanzi. Avevo in frigo un mezzo peperone, residuato bellico di un'altra ricetta e (somma pigrizia!!!) non avevo voglia di sporcare troppe carabattole. E così ho fatto le pennette ai peperoni che vedete nella foto, cotte come il risotto come usava nei fantasmagorici anni ottanta.

A me la pasta cotta come il risotto mi piace assai, anche se demodée... In più avevo finito il vino bianco, per cui ho bagnato il soffritto iniziale di cipolla e peperone con un filino di porto bianco che ha sottolineato la vena dolce del peperone rosso. Beh, per essere una specie di "piatto di recupero" non era per niente male :-)

n.b. per la cronaca, il pastarisotto è stato bagnato con il famoso dado vegetale fatto con le mie manine sante (grazie, Petula!). Il signor Knorr non avrà più un centesimo, da me!

lunedì 12 novembre 2007

Oggi non cucino



Barbecue domenicale in casa di amici. Amo questa città, dove a novembre si può ancora pranzare in terrazzo senza troppe ansie!
Siamo riusciti a schivare per un pelo la pioggia e abbiamo gustato un'ottima carne (collo e braciole di maiale e salsicce). Dovrò chiedere al padrone di casa la ricetta della marinata, arricchita con paprika. Slurp!

giovedì 8 novembre 2007

Siamo quello che mangiamo?

Leggendo questo articolo sono rimasta senza parole (e per fortuna non sono l'unica!).

Avevo intenzione di parlarne, ma Maruzzella mi ha preceduta qui, con il suo consueto stile pacato ma incisivo e non sono davvero in grado di fare di meglio :-)

Continuiamo a pretendere la qualità, a farci il pane in casa, a essere quello che mangiamo insomma... Questo spero sia già qualcosa, mi auguro davvero che serva a qualcosa.

domenica 4 novembre 2007

Thai love


Il mio tailandese preferito. Ambiente molto soft arredato in stile minimalista, buona cucina e personale estremamente cortese.
E per di più ce l'ho a un tiro di schioppo da casa, che si può volere di più dalla vita?

Sala Thai
Via Topino 33/c
Tel 06-85302284
chiuso il lunedì

venerdì 26 ottobre 2007

Zuppa pigra per singles


Giuro che non è stato desiderio di emulazione!
Piuttosto, desiderio di vitamine e tanto freddo...

Ecco a voi la ricetta della zuppa pigra per single (con un amico/a), per due persone perché zuppe precotte da uno ancora non ne ho trovate, e comunque il volume aumenta... è rapidissima, sono riuscita a farla e mangiarla in pausa pranzo.

Sì, perché chi ha detto che i precotti debbano essere tristi...
...e infatti non sono più tristi da dieci anni a questa parte, mi fa notare la regia...

Chi ha detto che i precotti debbano essere banali e spersonalizzati?! (questa mi è venuta meglio)

Vi basterà:
- una zuppa in scatola carote e patate (per esempio quella della Kn***)
- una zucchina piccola
- del prosciutto cotto o dello speck a dadini, o in mancanza d'altro anche due - tre wurstel di quelli piccoli, o uno grande.
- uno spicchio d'aglio
- un po' d'olio (per l'amor del cielo, che sia extravergine d'oliva, mica siamo italiani per niente!)
- prezzemolo
- sale e pepe
- spezie a piacere
e infine, se a tratti vi prende la mania della cucina e del congelamento, come Ste sa bene chi, un bicchierino di brodo surgelato. Altrimenti un dado e un bicchier d'acqua.

Fate soffriggere l'aglio dopo avergli fatto qualche taglietto perché sprigioni il sapore. Aggiungete il salume prescelto a dadini e la zucchina tagliata sottile sottile sottile e piccola piccola piccola.
Quando si sarà tutto ben rosolato, aggiungete un pizzico di sale e pepe e lasciate cuocere, aspettando che le zucchine rilascino il liquido per poi riassorbirlo. Ci saranno voluti cinque minuti: ora aggiungete il brodo e la zuppa precotta. Lasciate finire di cuocere, aggiungendo le spezie che desiderate.

Infine mettete tutto in una bella ciotolina del cinese e aggiungete un pizzico di prezzemolo e un filo d'olio, solo se vi vanno.

domenica 21 ottobre 2007

Antooooooooooooo



... fafredddooooooooo

E qui toccava spararsi la prima minestrina della stagione. Non farà tanto "pranzo domenicale", ma ci stava tutto!!! Brodino vegetale bollente fatto con le mie manine sante, con aggiunta di tutte le sue verdurine tritate (molto carotoso e sedanoso) e tante scaglie di ricotta affumicata. Infine, una bella macinata di pepe per contribuire all'effetto-termosifone.

La pastina c'è ma non si vede... eggià, essendo più pesante del brodo, va a fondo, tranne nelle pubblicità... Ma quelle foto sono col trucco e la mia minestrina me la dovevo mangiare, ehm... :-)

martedì 9 ottobre 2007

C'è un maiale nel mio piatto!!!



Da un po' di tempo desideravo tornare a trovare Sonia, ovvero la deliziosa proprietaria del ristorante cinese Hang Zhou, uno dei miei preferiti, e finalmente oggi sono riuscita ad accodare un pranzo a delle commissioni che avevo da sbrigare in centro.

In questo ristorante è possibile ordinare molti piatti diversi dai soliti quattro onnipresenti nei menu dei ristoranti cinesi, quindi lo consiglio vivamente se si desidera spaziare rispetto al solito maiale agropiccante, pollo alle mandorle e via dicendo. Ciò detto, se vi piacciono proprio quei piatti, qui saranno più buoni rispetto alla media dei cinesi di questa fascia di prezzo.

Mangerete circondati dalle foto dei tanti clienti, vip e comuni mortali, che hanno apprezzato la simpatia di Sonia e le creazioni del cuoco (comprese le divertenti sculture poste a decorazione dei piatti, a me è capitato un allegro maialino cicciottello) e, nei posti in fondo alla sala, scrutati dal Grande Timoniere che occhieggia da una serie di poster.

Ristorante Hang Zhou
Via S. Martino ai Monti 33/c
00184 Roma
Tel 06-4872732

Da Bucatino

E per la vostra gioia, bando alle ricette light ed ecco "dovemangio" io. O almeno, dove ho mangiato qualche sera fa per esser certa che la ciccetta sui fianchi non si sentisse sola.

Da Bucatino (Taverna Testaccio), via Luca Della Robbia, 84/86. Tel: 065746886. Chiuso il lunedì.

All'ingresso ti accolgono i tavolini con le tovaglie a scacchi ed il profumo di buono. Poi un cameriere coi baffi e l'orecchio bionico (tu dici al tuo fidanzato che vorresti un caffè e lui arriva a chiedere se lo vuole anche lui). L'ambiente è familiare e cortese, la cucina romanissima e superlativa.

Da notare i bucatini all'amatriciana (ora so qual è il sapore giusto) l'abbacchio a scottadito (ma va'), proveniente dall'allevamento del titolare "su al paese", cotto con una perfetta speziatura.

Prezzi: 25-30 € a persona.

giovedì 4 ottobre 2007

Salmone al cartoccio con verdurine

Incredibilmente, oggi ho deciso di mangiare pesce e Ste ha celebrato la ricorrenza invitandomi.
Un trancio di salmone mi ha fatta innamorare al banco pescheria. Avevo già in frigo ben quattro pachino e un po' di fagiolini.
Dopo aver tagliato a dadini gli ortaggi (secondo me ci sarebbe stata bene anche un po' di carota a rondelle), li ho ospitati insieme al salmone in un cartoccio di carta da forno insieme a sale q.b., abbondante origano, un pizzico di zenzero e un pizzico, ma proprio un pizzico di peperoncino dolce.

Considerati i grassi del salmone (che però sono Omega3 e fanno bene), non ho aggiunto olio.

Richiuso ben bene il cartoccio, ho infilato il tutto in forno. Beh, sono talmente pigra che non volevo accendere il forno (vecchio e a gas), perciò ho infilato il tutto in una padella alta e ci ho messo sopra un coperchio, dopodiché ho messo il tutto a cuocere a fuoco lento. Non so dirvi quanto tempo ci ho messo, spiacente. Io non conosco le misure. :-(
Ma, come mia mamma insegna: il pesce è cotto quando in cucina c'è profumo di pesce cotto. :-)

Poi ho spento il gas, aperto il cartoccio, mangiato.
Buona cena anche a voi!

Ma no, figurarsi, non dovevate...

Grazie per avermi acclamata (?) e per il tappeto rosso (??) e i petali di rose (???).
Grazie mamma, grazie papà, ma soprattutto grazie alla padrona di casa alla quale ruberei le ricette se solo non fossi così pigra.

Perché lo sappiamo tutti, il 90% dei single è caratterizzato dalla pigrizia culinaria.
I Quattro Salti in freezer li hanno inventati per noi, e così i forni a microonde e i piatti pronti monoporzione. Il tonno che contiene già i fagioli, l'insalata di riso in busta, il prosciutto già a dadini e il formaggio già grattato ed insapore...
A dir la verità, anche il Nintendo Wii è stato progettato ad uso dei single ma innanzitutto è stato creato per gli uomini, ed io sono una signorina, e poi sto andando fuori tema.

Le mie ricette, al contrario di quel che dice Ste, non sono pazze.
Sono pigre (era l'aggettivo originario).
La pigrizia di quando non ti va di cucinare e quella di quando non hai voglia di far la spesa e devi ingegnarti a mescolare gli avanzi del frigo.

Ma adesso la pianto e mi metto al lavoro...

Benvenuta Gio

Sciore e sciori
ecco a voi... la mitica Giò, che si occuperà principalmente della sezione "ricette pazze per single". Ma lascio volentieri a lei la tastiera per autopresentarsi.

martedì 2 ottobre 2007

Cime di zucchine (feedback)

Dopo l'assaggio, ecco le mie impressioni: hanno un sapore molto delicato, per cui secondo me il suggerimento della signora non è molto adatto.

Devo dire che a Roma sono un po' monotoni sulle verdure cotte, sempre ripassate con aglio e olio.

Invece, proverei a farle in brodetto, come si faceva dalle mie parti la verdura selvatica (gli "zanguni", ho appena scoperto guglando che nel Lazio sembra si tratti di un pesce - rombo? - mentre da noi è una verdura selvatica, non ne sono certa ma credo sia il nome dialettale del tarassaco).

Il brodetto si fa cucinando le verdure "tutte pare" (ovvero con gli ingredienti messi tutti a crudo: verdura, cipolla, brodo e olio extra vergine). Se non era giorno di magro, mia nonna ci metteva delle polpettine microscopiche, non fritte ma cotte direttamente nel brodo della verdura, santa pazienza e santo tempo libero che aveva!!!

Per quanto riguarda il mio pranzo, le cimette son finite in parte in una bella pagnotta. In tarda mattinata sono andata a fare un po' di spesa e ho visto delle tartarughine belle fragranti che mi ispiravano assai. E così, avendo nel frattempo ricevuto il pacco Esperya vinto con il concorso panino ideato da Sigrid, ho pensato di celebrare con un altro panino!

Detto, fatto! Ricottina affumicata al ginepro, cimette di zucchine e prosciutto cotto nel panino appena scaldato.

Yum!

Cime di zucchine

... per la serie "non si finisce mai di imparare".
Ieri ho fatto un salto al mercato rionale e - data la solita mancanza di tempo cronica - ho chiesto alla verduraia cosa avesse di pronto (ovvero "già capato" per dirla alla romana) e mi ha proposto le cime di zucchine. Non ne avevo mai sentito parlare, né le ho mai mangiate.
Ho seguito le istruzioni della signora, che mi ha suggerito di prepararle come i broccoletti romani (aglio, olio e peperoncino)... sono un po' dubbiosa sul peperoncino, comunque non sembrano male!

Auguri!

Non posso non concludere la serie di post "salentini" senza fare gli auguri al mio fratellone che si è sposato la settimana scorsa!

Auguri Ale e Sara!!!

Sono stati bravissimi nella scelta, sia del luogo per il ricevimento sia del catering.

La festa si è svolta in un antico chiostro nei pressi di Lecce, estremamente romantico, e abbiamo mangiato davvero bene! Ovviamente c'era l'immancabile angolo dei fritti, ma anche un signore che faceva in diretta i nodini di mozzarella, una bontà!



Una menzione particolare per i dolci strepitosi, ho assaggiato il gelato al pistacchio più buono della mia vita (fatto con i pistacchi veri!!!).

Ed ecco gli sposi, con la splendida torta nuziale!



Chiostro di San Domenico
Via San Pietro in Lama 23
Lecce

Natale ricevimenti
Piazza Garibaldi 17
San Cesario di Lecce

lunedì 1 ottobre 2007

Recensioni salentine in ordine sparso

Si vede che sono stata super-incasinata, in questo periodo?

Ancora ho da aggiornare i giri vacanzieri...

Non sono andata molto spesso a pranzo o a cena fuori, ma ho tre posti da segnalare, in ordine sparso.

A Soleto, ridente paesino nell'entroterra salentino, c'è una trattoria molto, molto casereccia. La specialità sono le grigliate di carne e soprattutto i fritti: crocchette di patate e polpettine servite bollenti, a prezzi ultramodici.

Non vi aspettate apparecchiature da gourmet né un ambiente raffinato e silenzioso, ovvio! Tutto all'insegna della semplicità, ma merita davvero una visita. La particolarità delle crocchette si vede nella foto, sono lunghe e sottili, croccantissime!



Da Zonzi
Via Umberto I, 36
Soleto (LE)
Tel 0836-663477


A Gallipoli, due posti, entrambi in posizione suggestiva lungo le mura della città vecchia:

La Puritate ha un ambiente davvero scicchettino. Purtroppo ci sono andata la sera di un giorno in cui a pranzo avevo a dir poco ... ehm... esagerato, per cui ci siamo limitati a degli antipasti molto ben presentati a base di pesce, con gamberetti crudi freschissimi, carpaccio di polpo, insalata di riso con gamberetti, mandorle tostate e una dadolata di verdure crude, cozze gratinate e altre cose che non ricordo (così imparo a postare dopo un mese e mezzo!). Per secondo ho preso dei gamberoni al sale favolosi, mentre i miei amici hanno preso dei primi piatti ottimi, tra cui la specialità della casa, tagliolini alla puritate con gamberi, zucchine e pomodori.

Il cameriere deve avermi presa per "forestiera", perché mi ha suggerito di ciucciarmi la testa dei gamberoni, la parte migliore! :-) Accidenti a 'st'accento romano!

La Puritate
Via S.Elia 14
73014 - Gallipoli (LE)
Tel 0833-264205

Ed ora, un posto mitico: il Portolano.
Qui l'ambiente è delizioso, più trattoria che ristorante chic, anche se il livello del cibo è da veri intenditori.
Merita una visita non solo per il pesce freschissimo e i piatti rigorosamente ispirati alla tradizione locale: il signor Franco, il proprietario, è davvero un personaggio mitico e la passione per il suo lavoro traspare da ogni piatto che descrive e porta in tavola. L'ho visto spiegare (e far capire perfettamente) il menu in un misto di italiano e dialetto gallipolino a persone provenienti da ogni parte d'Europa. E' proprio un grandissimo! Irrinunciabile il giro di antipasti, con le "pittule" (pastella lievitata e fritta) di calamari e una meravigliosa caponata di melanzane coi pinoli, tra le mille cose.

Trattoria Portolano
Riviera C.Colombo 65
73014 - Gallipoli (LE)
Tel 0833-262576

La festa del paese

Poche vacanze, quest'anno.

Mi son trovata però alla festa del paese, quella piccola. Sì, perché nella ridente Alezio, mio paesello d'origine, la festa grande è il 15 di agosto, la madonna dell'Assunta, detta "te la Lizza" dal nome del Santuario a lei dedicato.

A fine agosto, la festa è riproposta in versione minore e si chiama "la Lizziceddhra". Non ricordo esattamente da quale evento sia scaturito il secondo festeggiamento del 27 agosto, sembra dal fatto che in questa data sia avvenuto un miracolo legato a una pestilenza o a un terremoto, dovrò informarmi meglio.

Certo, la festa piccola non arriva ai fasti di quella grande, con le luminarie e il lancio di piccole mongolfiere votive...



Però il lato mangereccio rimane pienamente nella tradizione, oltre ai soliti panini con salsicce e wurstel, ci sono le specialità più tradizionali: il torrone (in dialetto "cupeta" o "cupeta a'mmendula", come precisato da Alessandro nei commenti) e la scapece. Quest'ultima è una marinata di pescetti fritti conservati in una miscela di pangrattato e zafferano. Anche bella a vedersi, così come mi incanta sempre veder preparare la cupeta in diretta!

giovedì 9 agosto 2007

L'alicetta ha sempre un suo perché

Non sono scomparsa, solo che con questo caldo ho un pessimo rapporto con i fornelli.

Nel frattempo, un consiglio estivo e veloce, nel caso in cui vi dovesse venire voglia di due alicette panate rapidisssssime. Niente foto, me le sono fulminate all'istante appena pronte.


ingrediente essenziale:
- n. 1 pesciarolo di fiducia

ingredienti:
- alicette (ca 185 g di alici di taglia media non disliscate riempiono giusto-giusto la teglia del fornetto scaldacornetti, quello che avete preso coi punti del Mulino Bianco, sì... proprio quello!
- pangrattato
- olio evo
- erbe e spezie a piacere

Il pesciarolo di fiducia serve a darvi le alicette bbone e soprattutto a decapitarle senza che voi dobbiate guardarle negli occhi.

Ciò detto, buttate le alicette su un piattino e ungetele d'olio evo in modo da fare attaccare bene la panatura.

Per la panatura, scatenate la vostra fantasia e mettete nel pangrattato quello che ve pare e/o che ciavete in casa e che sia compatibile con l'alicetta.

Alcuni suggerimenti:
- pistacchi sbriciolati
- pecorino
- uvetta
- erbette varie, peperoncino, aglio, prezzemolo
- pepe obbligatorio


Ficcate le alicette nello scaldacornetti, apritevi una birretta seria e dopo 4 minuti inizieranno a sprigionare tutti gli aromi che avrete scelto. A questo punto potrete mangiarle rigorosamente con le mani, anche sbragati davanti al PC, tanto non c'è nessuno che vi rompe le palle sull'apparecchiatura!

Ultimo suggerimento: è una ricettina facilefacile, ma non le tenete troppo nel fornetto che si rinsecchiscono.

martedì 3 luglio 2007

Sapori gaetani


Era da un po' che volevo provare Zagara, spinta dai commenti degli amici del forum Menu di Roma e per l'ottima impressione ricavata dopo aver conosciuto il proprietario, Ciro, in occasione di una cena MdR. Finalmente lo scorso sabato, dopo il tanto atteso raid-spezie al mercato di Piazza Vittorio, abbiamo deciso di fermarci a pranzo lì. Il locale è situato in una stradina tranquilla, a un tiro di schioppo dai luoghi più belli di Roma. All'interno si ha subito un'impressione di calore, dovuta alle tonalità arancio dell'ambiente e soprattutto alla cordialità di Ciro e del personale di sala. Abbiamo apprezzato molto la qualità delle materie prime in tutte le preparazioni e le ricette mediterranee e saporite, ispirate al territorio della zona di Gaeta, con ottime incursioni ben eseguite (vedi fregola sarda) in altre preparazioni regionali. Come antipasto abbiamo ordinato degli arancini (rigorosamente fatti in casa) assai sfiziosi, con un delicato profumo di zafferano e un cubone di mozzarella bella filante all'interno e la tiella gaetana alle verdure, saporita e fragrante. Inoltre, siccome sono una gatta curiosa e avevo adocchiato sul menu le alicette fritte, ho voluto provarle e Ciro ci ha subito accontentati con un abbondante assaggio. Per il primo abbiamo optato per dei gustosissimi ravioli dello chef, con un ripieno delicato e profumato a base di cernia, gamberi e rosmarino, e una porzione di fregola sarda alle vongole. Per secondo abbiamo diviso in due un bel sarago al sale freschissimo. Infine, abbiamo provato la torta Zagara e una caprese, belle a vedersi e davvero buone, accompagnate da un ottimo passito offerto dal padrone di casa. Sottolineo come bonus il ricarico onestissimo sui vini, noi abbiamo bevuto un Tocai friulano di Vie di Romans. Grazie alla presenza discreta e cordiale di Ciro, è stato come pranzare "in casa di amici", tanto che il tempo è volato, e tra buon cibo e chiacchiere siamo rimasti a tavola fino a un'ora indegna. Per me l'importanza dell'ambiente è pari a quella della qualità del cibo e quando queste caratteristiche coesistono in un ristorante, ci torno davvero molto volentieri!

Ristorante Zagara
Via Paola 26
Roma
Telefono 06-6832075
Chiuso domenica

domenica 24 giugno 2007

Vellutata di peperoni gialli alla paprika


Su Cucina Moderna di luglio ci sono diverse ricettine sfiziose (e pochisssssimo caloriche) di zuppe fredde, vellutate, ecc. adattissime al caldo di questi giorni.

Stamattina ho voluto provare questa vellutata e il risultato è stato davvero appetitoso e appagante. L'unico appunto mi sembra di poterlo fare sulle quantità proposte dalla rivista, che mi sembrano scarsine. Ho diviso gli ingredienti esattamente per quattro, onde evitare di dover mangiare vellutata di peperoni per una settimana :-) ... Tuttavia, la monoporzione che mi è venuta era un po' risicatina.

Meno male che avevo i fagiolini lessi come "primo piatto", così alla fine l'ho usata come antipasto!

Ingredienti per quattro persone:

- 2 peperoni gialli da 250 g l'uno
- mezzo litro di brodo vegetale
- 40 g di semolino
- 20 g di mandorle a lamelle
- 2 rametti di maggiorana (ho sostituito con il coriandolo e la scelta si è rivelata azzeccata)
- 2 cucchiaini di paprika dolce
- olio evo
- sale

Dopo aver abbrustolito i peperoni sotto al grill del forno, farli raffreddare, spellarli e tenerne da parte una falda (come si vede dalla foto, ci ho messo un po' di peperone rosso, per renderla più colorata :->). Portare a ebollizione il brodo con metà della paprika, 1 cucchiaio d'olio e i peperoni a tocchetti, gettare il semolino a pioggia e cuocere per 5 min.
Frullare il composto nel mixer, salare e servire fredda con le mandorle tostate in un padellino, la paprika rimasta, il peperone tenuto da parte a dadini e la maggiorana sfogliata.

Io l'ho mangiata tiepida perché non amo molto le preparazioni del tutto fredde (salvo forse il gazpacho).

Le friselle salentine

Qualche giorno fa mi ha incuriosita la ricetta di pane che Petula ha postato qui. La texture del pane, almeno a giudicare dalla foto, sembrava adatta a realizzare le friselle. Inoltre, sono stata incentivata dalla dichiarata semplicità della ricetta ed eccomi qui per il mio primo tentativo di friselle fatte in casa, alè.

Ciò detto, devo fare una premessa riguardo alle friselle salentine. Se avete a portata di mano un forno a legna affidabile e sicuro, possono essere più gustose di quelle fatte in casa, ma se - come nel mio caso - vivete in un posto dove si trovano soltanto le friselle (o freselle, come le chiamano da quelle parti) campane o calabresi (altrettanto buone, ma assai diverse dalle nostre) potete sempre fare un tentativo.

Per comodità, riporto il procedimento indicato da Petula:

Primo impasto:
3 tazze di farina manitoba (o farina 0)
2 tazze e 1/2 di acqua tiepida
3 gr di lievito di birra secco o 7 gr di fresco
1 cucchiaio di malto d'orzo

Sciogliere il lievito e il malto nell'acqua tiepida e aggiungere il tutto alla farina. Mescolare bene fino a ottenere un composto molto liquido e liscissimo. Coprite la ciotola con una pellicola e metterla nel frigo per tutta la notte.

Secondo impasto

2 tazze e 1/2 di farina integrale
1/2 tazza di germe di grano (se no aumentate le tazze di farina a 3)
1 cucchiaino raso di sale

(nota: a me l'impasto ha preso 4 tazze di farina integrale, ma quel giorno a Roma c'era un'umidità folle! Ovviamente aggiungendo farina dovrete variare anche la quantità di sale)

La prima sequenza di foto qui sotto mostra:
1) il poolish fatto la notte prima
2) la mattina successiva, dopo averlo tenuto a temperatura ambiente
3) l'impasto dopo aver aggiunto la farina integrale
4) l'impasto dopo la lievitazione



Una volta lievitato l'impasto, si fa sgonfiare e si formano le friselle, facendo dei bastoncini di ca. 15 cm e arrotolandoli su se stessi. Rimettere poi in caldo a lievitare di nuovo. Nella foto sotto le friselle prima e dopo la seconda lievitazione.



Per cuocere: ho acceso il forno al massimo (250°) con un contenitore d'acqua sul fondo per mantenere l'umidità. Dopo 10 minuti ho abbassato la temperatura a 180° e ho proseguito la cottura. Una volta pronte le friselle, le ho tirate fuori dal forno e divise in due. Ecco le foto, nella prima sono ancora a forma di panino, nella seconda in teglia pronte per la tostatura.





A questo punto vi consiglierei di farle a settembre :-)) per farle tostare ci son volute quasi tre ore, con il forno a 100° e lo sportello tenuto appena aperto per far uscire l'umidità. Ho approfittato per farmi una sauna aggratis :-))

E il risultato finale è qui sotto!



Una fatica, ma ne è valsa la pena!

Slurp

mercoledì 20 giugno 2007

Le certezze della vita

Un piatto così?

1) Farsi 640 km per andare dalla mamma

2) In caso di emergenza (solo per i romani)

Trattoria da Ettore
Corso Trieste 129
00198 Roma
Tel 06-8554323
(chiuso domenica sera e lunedì tutto il giorno)

lunedì 18 giugno 2007

Pollo allo yogurt


I miei (sob) 100 g di pollo (ruspante, se non altro!), marinati in spezie e yogurt.

Ho messo a marinare il pollo per qualche ora in: yogurt bianco, un pizzico di coriandolo, un po' di aglio pestato e un po' di pistilli di zafferano (sarebbe meglio la curcuma, perché lo zafferano poi sovrasta troppo le altre spezie, ma il mio pusher sottocasa l'aveva finita).

In padella ho scaldato un filino d'olio (invece del ghee, burro chiarificato, ma ehm... meglio tagliare sulle calorie), ho aggiunto un pochino di cipolla tagliata a velo e altre spezie (chiodo di garofano pestato, cumino, cardamomo, coriandolo, peperoncino). Dopo aver fatto saltare per un po' le spezie facendo attenzione a non bruciarle, ho aggiunto i pezzetti di pollo. Quando si è dorato appena, ho aggiunto lo yogurt di marinatura residuo finché non è diventato cremoso.

La ricetta l'ho adattata (alle note mancanze del mio parco-spezie) da questa qui, che è molto più completa e corretta, se volete fare un piatto indiano vero :-)

domenica 17 giugno 2007

Il dado fatto in casa

Era una cosa che mi frullava in testa da un po' di tempo. E così ho approfittato del weekend più o meno tranquillo per fare il dado vegetale.

Eccolo qui, un bel barattolotto pienopieno, che mi durerà un bel po'. La ricetta l'ho presa dal blog di Petula, la trovate qui, con due modifiche: non ho fatto in tempo a cercare il miso e quindi ho usato soltanto sale, inoltre ho aggiunto due pomodori (in rete ci sono decine di ricette anche per il brodo di carne che proverò quanto prima e ancora di più mi stuzzica provare quello ai funghi porcini... chissà quanti ce ne vorranno, e poi... freschi o secchi?).

Non ho il Bimby, perciò ho fatto tutto a mano, cuocendo le verdure in una pentola dal fondo spesso e adoperando una retina frangifiamma.

La prossima volta proverò col miso.

Dovrò cucinare qualcosa per provarlo, sono troppo curiosa!!

giovedì 14 giugno 2007

la famigghia si allarga

bacchettata a stefano - alias itins - che irrompe così senza neanche presentarsi!!! non lo picchiereste anche voi?

Roman mode on
scherzi a parte, accendo subito il pulsante "perfetta-padrona-di-casa".... Ecco, ci siamo: Itins è un carissimo amico e compagno di merende, ovvero di svariati esperimenti eno-gastro-cazzaroni, che spaziano dalla porchetta del buchetto vicino alla stazione Termini (dovete andarci assolutamente, è un'esperienza unica nel suo genere e che merita un post a parte) a Giuda Ballerino, dalla bottiglia comprata al Comptoir de France al vinazzo anonimo del Quagliaro der Quarticciolo (a proposito, ma davvero ha chiuso??).
Roman mode off

Questo per farvi capire che prendiamo il cibo mooolto sul serio, ma così tanto, ma così tanto che alla fine ci divertiamo pure. L'importante è calibrare la curiosità e le aspettative, senza inopportune puzzette sotto al naso né eccessi di servilismo per i posti "à la page".

Gli esperimenti casalinghi, poi... Vabbè, ne parleremo strada facendo.

Benvenuto!

Ste

la salvezza è nelle spezie

Beh, se proprio dobbiamo postare messaggi di golosoni a dieta (non è il mio caso) non posso non perorare la causa delle spezie, tutte indistintamente, unica via per far sprintare anche il più triste dei merluzzetti lessi, la più insipida delle mozzarelle industriali, l'insalata più banale o la frutta più acerba.
Voglio perciò iniziare con un tifo sperticato per il fior di sale aromatizzato.
Io ci ho messo un pò ad arrivarci perchè all'inizio è difficile superare la diffidenza e la sgradevole sensazione di essere rapinati, dovendo spendere 5 euro per un barattolino da 200 grammi..... dici cavolo è sale, sarà pur aromatizzato ma è sale.....
Insomma tempo fa ne ho comprato uno, un fior di sale di Guerande alle erbe (sedano, alloro, salvia, timo, etc) e ho iniziato ad usarlo, anche un pò a sproposito, insomma sorprendente.
io non so per quale misterioso motivo, ma è un esaltatore di odori e sapori, oltretutto perfettamente naturale, pazzesco.
Questo in particolare lo trovo imperdibile sulle patate, lesse, al forno o come volete voi, o su pesci bianchi anche semplicemente bolliti e sfilettati, insomma alla fine la spesa di 5 euro mi è sembrata validissima, anche perchè essendo comunque sale a tutti gli effetti se ne deve usare poco, altrimenti si rischia l'effetto salamoia.
Quindi per incoraggiare qualcosa di dietetico, niente di meglio di una semplice insalata dove si emulsiona del limone, pochissimo olio, della senape e del fior di sale aromatizzato, sarà un fine pasto profumatissimo.
A proposito, ci sono fior di sale anche italiani, soprattutto siciliani che mi dicono pazzeschi, appena ne so di più vi farò sapere

mercoledì 13 giugno 2007

mi si è allungato il naso...

... dopo l'ultimo post ;-> (*)

Quella che vedete nella foto qui sotto è la mitica carne di fassone piemontese della macelleria Oberto, in vendita sul sito di Esperya.

Ebbene, avevo ancora due o tre cipolline di ieri (anche se poi l'accostamento si è rivelato poco azzeccato, per via dei capperi e anche perché cromaticamente il piatto era di una monotonia inguardabile :-) :-)

Comunque, essendoci 'ste cavolo di cipolle, ho pensato di buttarla sul rustico. optando per una scaloppina alla birra. Procedimento classico fino alla tostatura della farina, poi in un bicchiere con due dita di birra ho aggiunto un cucchiaino di senape all'ancienne (quella con i grani macinati grossolanamente) e mezza puntina di zucchero di canna per anticipare la caramellatura del sughetto e non far diventare troppo amara né troppo densa la birra. Spruzzatina di pepe alla fine.

E il risultato lo vedete nella foto. La carne di Oberto non l'avevo ancora assaggiata, ma è veramente un altro pianeta. Non oso pensare cosa possa essere comprata e mangiata sul posto, magari una bella tartare oppure un carpaccio col tartufo bianco.

Slurpppp!

(*) ehmmm.... dieta? quale dieta?

La via dell'inferno...

... è costellata di buone intenzioni...

Ehm, il signor Esperya ha appena suonato alla mia porta...

Resisterò!

Farò diventare tutto dietetico :-) A proposito, dove ho lasciato la mia bacchetta magica?

Insalata allo yogurt

Oggi insalata allo yogurt (niente foto, sorry) ;-)

Ieri ero al supermercato e stavo meditando su un modo più sfizioso per condire l'insalata mantenendo un livello "dietetico" accettabile. Giusto! Lo yogurt, è un condimento che mi piace ma che per abitudine e - diciamolo pure - per pigrizia, prendo in considerazione di rado.

Ho dato un'occhiata ai "dressing" già pronti in bottiglia. La quantità di calorie e di grassi in tabella nutrizionale poteva andare, ma i numerosi addensanti, zuccheri ecc. elencati tra gli ingredienti mi hanno fatto venire l'ansia (ok, carruba, agar agar ecc. sono naturali però è sempre un prodotto conservato), per cui mi sono diretta subito al bancone del fresco, reparto yogurt.

Le dosi sono queste (per 1 porzione di insalata):
- 1,5 cucchiai di yogurt
- aceto (o limone, secondo me è più buona con il limone, ma non ne avevo)
- 1 cucchiaino olio evo
- menta e prezzemolo tritati

L'insalata era fatta con rucola, insalatina mista in foglia, pomodori e 30 g di emmenthal a dadini. Accanto, 40 g di pane integrale tostato.

Colorata, gradevole, sicuramente diversa dalla classica insalata all'italiana dove l'olio si sente.

E non ho ancora fame :-)) Vedremo tra un paio d'ore.

A proposito di menta, uno di questi giorni voglio rifare la salsa indiana di yogurt alla menta. Ho già un'ideuzza su dove metterla (certo non sul naan o sui fagottini di patate(*) fritti sooooob)

(*) lo so, si chiamano samosa/samoosa... ma i due neuroni residui non erano collegati tra loro durante la prima stesura del post ;-)

martedì 12 giugno 2007

La lista della spesa

Sono settimane che devo rinfrescarmi il parco spezie. Ora che l'olio è quasi proibito, è diventata un'emergenza.
Ok, sabato si va al mercato di piazza Vittorio. Le voglio comprare dai sacchi, non quelle asettiche preimbustate dei negozi.

E poi... devo comprare la pietra da forno per fare il pane, che mi viene già buono ma pare che con la piastra venga spaziale. Ma dove diavolo si trovano?

Comunicazione di servizio :-)

Questo non è un blog dietetico.

Si tratta di una condizione del tutto temporanea, che sarà costellata da numerosi sgarri, puntualmente documentati.

;-)

Lacrime ben spese

Si può fare una cosa gustosa e dietetica?

Certo, con il trucco. Invece di irrorare di olio le cipolle, si emulsiona in due dita di vino bianco e altrettanta acqua il cucchaino d'olio d'ordinanza. L'altro trucco è nel pangrattato aromatizzato con capperi e pepe.
Buone, buone... Mi sento virtuosa assai.

Questa teglia di cipolle gratinate (per due persone) è fatta con: 9 mezze cipolle, 25 g di pangrattato, un cucchiaio di capperi sotto sale, acqua, vino, sale, pepe, 2 cucchiaini d'olio evo. A occhio e croce, siamo sotto le 300 kCal a porzione.

lunedì 11 giugno 2007

Dubbio filosofico

Ci dev'essere sicuramente qualcosa di perverso nel fatto di aprire un blog che parla di cibo lo stesso giorno in cui si inizia una dieta.


Comunque, cercherò - per sopravvivere - di coccolarmi con cose belle e colorate, anche se non-così-tanto-ingrassanti.


Ecco quello che ho fatto stasera, non si direbbe ma sono solo 70 g di pane integrale... e la generosa passata d'aglio fresco, insieme all'origano e al peperoncino fatti seccare in casa - mi ha fatto dimenticare il sacrificio dei 2 miseri cucchiaini d'olio concessi dalla dietologa-cattiva.


Non è tanto male, no?


I catalani giurano di aver inventato il pane e pomodoro. Per lo meno, è quanto afferma questa deliziosa guida della lonely planet che con tipico humour anglosassone descrive vizi e virtù del cibo spagnolo.


Beh, anche i salentini ne rivendicano la paternità, o la maternità a seconda dei punti di vista... la verità è che è uno di quei bei piattoni primordiali da cultura contadina, nonché la cosa più buona del mondo.

I salentini hanno inventato la frisella col pomodoro bagnata nell'acqua di mare, quando questa ancora si poteva usare per scopi commestibili... Ma questo è un altro discorso, magari ci ritornerò su.

Presentazione

Un nuovo blog di cucina?
Sì lo so, ce ne sono già tanti - e validissimi.
Oggi però mi sento particolarmente logorroica e sento il bisogno di condividere con gli amici, presenti e (spero) futuri, una delle mie più grandi passioni.

Perché La cuoca mangiona? Ovvio e anche un po' banale :->
La maggior parte delle persone che ama cucinare adora ancora di più mangiare! Senza dimenticare il fatto - che sembra sconvolgere molto gli stranieri, specie gli anglosassoni - che noi italiani non facciamo che parlare di cibo. Specie quando siamo a tavola, neanche il tempo di assaporare il primo boccone dell'antipasto, che già parliamo di altro cibo e di dove andremo a mangiare la prossima volta.

Da che ho memoria olfattiva, nella mia casa e in quelle delle altre donne che gravitavano intorno alla mia famiglia (nonne, zie, tata...) si è sempre cucinato. A pensarci ora, che al mattino dei giorni feriali ho appena il tempo di prendere un caffè, il mio ricordo più vivido delle colazioni a casa dei miei genitori è quello delle innumerevoli tazze di latte e biscotti accompagnate dal profumo di quello che avremmo mangiato a pranzo. No, non era terribile come si potrebbe pensare... D'altro canto la mia mamma lavorava e non poteva fare diversamente. E poi, sarà per quello che le colazioni anglosassoni e i buffet degli hotel con quel meraviglioso misto di dolcesalato mi piacciono da morire e un po' mi ricordano l'infanzia.

Bene, non voglio dilungarmi... Tutto questo era per dire che parlerò di cibo. Di quello che produco e di quello che vado ad assaggiare in giro, principalmente a Roma, città dove mi capita di vivere.

Ste