domenica 5 ottobre 2008

I peperoni ripieni


,,, come li fa la mia mamma... sono in una fase di recupero dei piatti di famiglia ;-)
Li preparo abbastanza di rado, perché la sua versione prevede la frittura dei peperoni che dovranno contenere il riso. Vero, si possono fare anche cuocendo i "gusci" in forno ma ovviamente il sapore non è lo stesso.
Anche questo era uno dei piatti più gettonati quando eravamo bambini.
La preparazione è semplicissima, anche se un po' lunga. Possono benissimo fungere da piatto unico, accompagnati da un po' di insalata.

Si tagliano a metà alcuni peperoni da usare come guscio, in base alle dimensioni della teglia. Questi mezzi peperoni si friggono, si salano leggermente e si mettono da parte. Con altri peperoni si prepara una dadolata che viene cotta come una peperonata (soffriggere la cipolla in olio, aggiungere i peperoni e quasi a fine cottura due o tre cucchiai di pomodoro a cubetti, capperi e basilico). Con questa salsa si condisce del riso fatto cuocere al dente, si aggiunge del parmigiano e del formaggio a pezzetti (provola normale o affumicata, ad esempio). Si dispongono i peperoni nella teglia e si inforna dopo aver aggiunto un cucchiaio di salsa di pomodoro su ciascun peperone e una spolverata di parmigiano.

Ecco il risultato.


Le dosi non sono indicate, volutamente. Dovrete calcolare ca 40 g di riso per ogni guscio, però io ne faccio sempre di più e con il ripieno che avanza ci faccio degli sformatini da consumare in seguito, portare a un pic-nic, ecc.

venerdì 26 settembre 2008

Two of a kind



di qua: crostino (caldo) con mozzarella, salmone e bacche rosa
di là: insalata (fredda) con salmone, patate lesse, straccetti di burrata, erba cipollina
nel bicchiere: avrei voluto una di quelle meravigliose birre artigianali, magari un po' affumicate, che hanno per esempio da Sforno [io lo volevo linkare a sforno... non riesco più a trovare l'URL originale, mi si apre qualunque cosa!!!]... ma mi son dovuta accontentare. Tacerò i dettagli per rispetto nei confronti dei miei amici quelli "bravi sul vino" ... era un bianco secco un po' profumato proveniente dall'Italia centrale.

E mo' che? Tranquilli... non volevo inventare qualcosa di nuovo.

ERA SOLO PER AVERE UN PIATTO IN MENO DA LAVARE!!!

Sarà successa la stessa cosa a quel poveretto che ha inventato la ruota... "Ho 'sto coso quadrato"... E mo'? ...

...
...
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Ma io ho ci ho solo fatto quattro smussature agli angoli... E poi, già che c'ero... ho proseguito...

ma no...

non è niente, non ho fatto nulla, guardi... questione di un attimo, ci poteva pensare chiunque!!!

noooo

non mi interessa farmi intervistare da Bonolis

noooooooooooo pietàààààààààààà

...

(comunque ammazza quant'è anniottanta il crostino al salmone!!)

Cose gratinate


Ho una mamma che è sempre stata grande appassionata di formaggi e latticini in genere (da qualcuno dovevo pur prendere!). Probabilmente questo è uno dei motivi per cui in casa nostra si facevano spesso cose gratinate in bianco con la besciamella: paste al forno, finocchi, cavolfiori. Si tratta di una tecnica lontanissima dalle ruvide gratinature meridionali, ottenute con ingredienti semplici e profumati: pangrattato, aglio, prezzemolo, capperi, olio d'oliva, ecc.

Di sicuro è anche molto meno salutare, ma ogni tanto si può fare. Può essere anche un modo goloso per far mangiare la verdura ai bambini, per lo meno ricordo che da piccoli io e i miei fratelli apprezzavamo molto, oltre a contenderci tutte le volte le parti in cui c'era la besciamella un po' bruciacchiata, più saporita.

La besciamella è quella classica ma l'ho tenuta un po' liquida perché intendevo aggiungerci il formaggio anziché metterlo a strati in mezzo alle cimette di cavolfiore: per 300 g di latte, 30 g di burro e 25 scarsi di farina. L'ho aromatizzata con pepe bianco e noce moscata e ci ho aggiunto un po' di parmigiano grattugiato ed emmental a pezzetti.

Il risultato era forse un po' stucchevole, infatti nella v2.0 (senza foto) ho aggiunto una percentuale minima di wurstel a pezzettini (avevo quelli, altrimenti prosciutto cotto o dei funghetti trifolati, qualcosa che spezzi un po' il sapore "formaggioso").

martedì 23 settembre 2008

Cambio di stagione

era ora eh di cambiare abitino...
quel marroncino m'aveva stufata!
:->

Il mio piatto eretico

come si fa... quando si vuole fare un manzo simil-thai e il latte di cocco è finito?
Si fa un piatto eretico... Ecco qua.



Si scalda in padella un po' di olio con l'aglio e pocopoco curry verde in pasta. Si aggiunge un pochino di latte (shhhhh... di mucca...) si buttano giù i pezzetti di carne e si alza la fiamma per farli cuocere rapidamente.
Alla fine una spruzzata di coriandolo in foglie e qualche granello di bacca rosa.

Se siete pigri come me e non avete tempo/voglia di cucinare il basmati, fatelo eretico fino in fondo... Mangiatelo col pane di Altamura...
;->

Uff... Non mi sono neanche resa conto che son volati due mesi senza che riuscissi a scrivere nulla... Ho ancora un sacco di cosine buone da postare... spero di rimediare presto

lunedì 21 luglio 2008

Pici all'aglione



Torno da un weekend ad Acquapendente, ridente località medievale dell'alto Lazio, una zona che non conoscevo. Il breve viaggio è stato organizzato insieme agli amici del forum Menu di Roma allo scopo di provare, domenica a pranzo, il ristorante Al Pugnalone.
Per la cena del sabato siamo stati invitati da un'amica che vive in zona, che ci ha proposto una serie di piatti tradizionali del luogo, tra cui i pici all'aglione. Si tratta di un piatto della tradizione contadina toscana (principalmente in provincia di Siena) e delle zone limitrofe.
Erano così buoni che mi è venuta subito voglia di rifarli, tanto più che dicono che i cibi piccanti aiutino a combattere il caldo eccessivo.
La pasta viene preparata con acqua e farina e arrotolata sulla spianatoia fino a formare degli spaghetti un po' cicciotti. Questi della foto sono di produzione artigianale ma vorrei provare a farli in casa una volta o l'altra. Il sugo è molto simile all'arrabbiata tradizionale del resto del Lazio ma (almeno nella versione da me assaggiata) un po' più aglioso e un po' meno piccante.
La mia amica ha usato il famoso aglio di Proceno che in effetti ha un profumo notevole.

Il sugo l'ho fatto con i pomodori freschi. Per un paio di porzioni ho scaldato in padella due spicchi d'aglio medio-grandi senza farlo bruciare. Se si utilizza il peperoncino fresco va aggiunto a questo punto (io ne ho utilizzato uno in polvere fatto con i peperoncini seccati in casa, perciò l'ho messo dopo il pomodoro). Infine, ho unito i pomodori pelati e privati dei semi, tagliati a cubetti. La cottura è veloce, il gusto del pomodoro deve rimanere molto fresco. Ho spolverato il tutto con abbondante prezzemolo fresco tritato e ho saltato velocemente la pasta con la salsa per farla insaporire.

lunedì 14 luglio 2008

prosciutto di tonno!



Oggi sono andata in un'enoteca mooolto sfiziosa dove passo spesso per l'aperitivo. La proposta del pranzo è sempre molto fresca e creativa e così, vista la scarsa voglia di cucinare, mi sono fatta tentare da questa pietanza per me nuova.
Si tratta di un "prosciutto" di tonno, sottoposto a una leggera essiccatura. Rimane molto morbido e gustoso. La ricetta in questione comprendeva una leggera marinatura, pomodorini (dolcissimi, slurp!) e rucola. Il tonno aveva un retrogusto di fumo anche se le ragazze mi hanno assicurato che non viene affumicato, probabilmente dipenderà dal procedimento di conservazione e/o dalle spezie utilizzate. Devo dire che è stata una scoperta piacevole, ne consiglio la prova!

Una nota sul locale: l'ambiente è molto allegro e curato e il servizio cortese e sorridente. Da segnalare il bellissimo bancone in marmo e alluminio, un vero e proprio pezzo di modernariato (la fontanella che si vede nella foto ne è un particolare).

Enoteca D'Orio
Piazza Regina Margherita 6
00198 Roma
tel 06-44250905
chiuso la domenica

domenica 13 luglio 2008

i peperoni in agrodolce



Adoro i peperoni. Anzi, adoro tutte le verdure di questa stagione ma i peperoni che riempiono la casa del loro profumo mi fanno subito venire in mente l'estate.
Avevo voglia di cucinarli a peperonata, anche perché non mi piace lasciarli cuocere troppo, perciò la permanenza ai fornelli non è stata da suicidio, visto il caldo di questi giorni. Questa è una delle ricettine preferite dalla mia mamma e anch'io la adoro. Veloce e saporita.

Le dosi sono indicative, comunque è bene tenersi larghi perché il giorno dopo sono ancora più buoni.
Per un contorno per 4 persone si affetta a velo una cipolla e la si fa soffriggere appena in olio finché non diventa trasparente, poi si aggiungono 2 o 3 peperoni. Nel frattempo si dissala in acqua una manciata di capperi e si sciolgono un paio di cucchiaini di zucchero in due dita d'aceto bianco. Quando i peperoni sono quasi pronti si aggiungono i capperi e l'aceto zuccherato, alzando un po' la fiamma per far evaporare rapidamente l'aceto.

sabato 26 aprile 2008

Insalatina primaverile



Facile facile, eh... il lavoro continua a non mancare, grazie al cielo!

Spinacino fresco, salmone affumicato e scagliette di pecorino romano. Olio, pochissimo limone... ah, e pepe, tanto pepe...

sto messa così...


Non posso certo dire che mi manchi il lavoro in questo periodo. Perciò ogni tanto si prende una bella pizza take-away.
... e si trascura il blog ...
;-)

domenica 16 marzo 2008

Finta torta di compleanno


Con più di due mesi di ritardo, vi allieto con la ricetta della mia torta di compleanno.
Dal momento che preferisco il porcheggio salato a quello dolce, ho deciso di barare.

Tre fette di pane da tramezzini hanno fatto ottimamente le veci del pan di spagna.

Gli strati di crema sono stati sostituiti da mousse di prosciutto (prosciutto cotto, robiola, sale e pepe ben frullati) e di formaggi (robiola, ricotta, parmigiano, sale e pepe - peccato non aver avuto un pizzico di noce moscata).

Ho poi ricoperto tutto con la mousse di prosciutto, perché sono una signorina e il rosa mi si addice.

Con la granella di nocciole ho decorato i bordi e scritto il numero (così ora sapete anche quanti anni ho).
Decorazioni di salame.

venerdì 1 febbraio 2008

Peccato non aver voglia di friggere!



e anche per il tempo tiranno!!! In genere passo le alici nella panatura (condita con pepe, aglio, erbe a piacere, pistacchi di bronte quando ne ho, pecorino) singolarmente. Stavolta le ho messe in tortiera spargendo il pane e gli altri ingredienti direttamente sullo strato di alici (come da bibbia della cucina napoletana di Carola Francesconi). Hm, tutto sommato son rimasta un po' perplessa, preferisco la versione mia, perché trovo che la panatura singola "avvolga" meglio le alicette una per una.

Ma erano talmente belle, grandi e fresche che dorate e fritte sarebbero state una vera libidine! Sigh!

giovedì 17 gennaio 2008

Orecchiette con le cime di rapa


E come poteva mancare questo classicone della cucina pugliese, visto che è stagione di cavoli, broccoli e affini?

Bisogna procurarsi delle cime di rapa... che bello, da qualche anno si trovano anche a Roma. In alternativa (i puristi forse non saranno d'accordo) si possono usare i broccoli siciliani.

Si fa cuocere la verdura al dente nella stessa pentola in cui si cuocerà la pasta. In un'altra pentola si soffrigge uno spicchio d'aglio (o più a seconda dei commensali) con un po' di peperoncino in olio extra vergine, si aggiungono dei filetti d'acciuga (circa mezzo a persona) e si fanno sciogliere, infine si aggiungono un po' di filetti di pomodoro (non tutti usano e/o gradiscono acciughe e pelati, a me questa versione piace molto) e si ripassa la verdura. Nel frattempo si fanno cuocere le orecchiette nell'acqua in cui è stata lessata la verdura, si scolano al dente e si fanno saltare nella verdura ripassata.

E a proposito di broccoli, a me piace anche il broccoletto romanesco, quello che si fa stufato con aglio olio e peperoncino senza previa lessatura. Per condirci la pasta, lo trito molto fine, ci ripasso la pasta e cospargo di pecorino romano.